Progetto orto 2012: l’idea

Ho passato la mia infanzia in una casa con giardino e la maggior parte dei miei parenti aveva una casa con giardino. Sia la nostra famiglia che le famiglie della parentela avevano, nei loro giardini, un orto.

Probabilmente un orto ancora legato a un dopoguerra non troppo lontano (parliamo della seconda metà degli anni ’70), legato a una civiltà contadina che era ancora vicina e non così agli antipodi come al giorno d’oggi. Legato anche a un legame con una realtà fatta di terra, zappe e sudore che oggi abbiamo completamente dimenticato.

Da piccola ho mangiato i pomodori, l’insalata, le carote, i peperoni dell’orto.

E mi ricordo ancora il favoloso sapore che avevano queste verdure. È un sapore bene inciso nella mia memoria e che non mi lascerà mai.

È un sapore che voglio che provino anche i miei figli. Voglio che imparino cosa sia il profumo del picciolo dei pomodori, cosa voglia dire mangiare un pomodoro o un cetriolo scaldato dal sole. E che godano della gioia di vedere qualcosa crescere dalla terra e non dal banco del mercato.

Ma è anche un bisogno il mio, di riappropriarmi dello spazio esterno, dell’aria aperta, di un contatto con la natura che in tanti anni a Milano ho perso in favore di macchine e ferro.

E così, piano piano, sta nascendo questo piccolo orto.

E un giorno avremo una casa nostra e in giardino, oltre all’orto, ci saranno anche pesche, fichi, noci, nocciole, uva, mele, pere, albicocche, mirabelles…

One comment

  1. Orchidea says:

    Ciao,
    Sono d’accordo con te. I miei genitori hanno l’orto nel giardino, troopo buone le verdure che coltivano e le profumatissime erbe aromatiche. Mi faccio sempre grandi scorte prima di partire.
    Anch’io vorrei avere un orto… un giorno quando avrò una casetta tutta mia. Per ora mi accontento del mio orticello sul balcone, un piccole balcone di 4 metri quadri ma mi da grandi soddisfazioni, soprettutto se penso che vivo in città in un posto dove il clima è un po’ più freddo che in Italia.

    Ciao

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